Investigazioni Assicurative
La frode assicurativa è una vera e propria truffa attraverso la quale sempre più persone, spesso supportate dall’operato di professionisti come avvocati, medici e periti, cercano di estorcere denaro ad una compagnia assicurativa simulando incidenti stradali, incendi, rapine etc, o denunciando falsi danni fisici ed economici. Tale fenomeno, che per alcuni può essere considerato come un ammortizzatore sociale, ovvero come fonte di guadagno, contribuisce invece al depauperamento dell’intero sistema economico sociale, perché costringe i singoli cittadini a pagare ogni anno polizze RC auto e servizi sempre più cari, basti considerare che l’Italia è il paese in Europa con i costi assicurativi più cari. Gli istituti assicurativi hanno l’obbligo annualmente di trasmettere segnalazioni di possibili casi di frode all’IVASS, l’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni, che le analizza e valuta, collaborando con le Forze di Polizia e l’Autorità Giudiziaria per contribuire alla lotta contro tale fenomeno. Affidare all’Agenzia incarico di indagare sul reale accadimento di un sinistro significa ottenere fonti di prova documentale su reati di frode, che permettano all’assicurazione di non liquidare falsi danni, tutelando così le risorse economiche della società nonché quelle di tutti gli assicurati.
La responsabilità professionale è attribuibile a determinate figure che esercitano una professione privi del titolo o della qualifica necessaria all’esercizio, o a professionisti come medici, avvocati, ingegneri, infermieri etc. che nell’esercizio della loro professione e/o omissioni che possano causare un danno alla persona o di natura patrimoniale a terzi. Tali professionisti si avvalgono di polizze di responsabilità civile professionale a tutela del patrimonio personale, nel caso in cui un cliente o un terzo faccia richiesta di risarcimento per un danno causato da negligenza professionale. Spesso tali richieste di risarcimento sono presunte frodi e diventa fondamentale affidare incarico all’Agenzia per ottenere fonti di prova documentale al fine di non liquidare falsi danni e nel contempo tutelare l’immagine dei propri clienti, i professionisti che hanno sottoscritto la polizza.
Svariate possono essere le richieste di risarcimento fraudolenti in capo a polizze assicurative accese da proprietari di aziende a copertura di responsabilità civile verso clienti, fornitori e dipendenti. Tali polizze per esempio assicurano le persone coinvolte nella produzione e distribuzione dei prodotti e servizi dell’azienda, ovvero i terzi da prestazioni d’opera imputabili allo svolgimento della propria attività e i propri dipendenti dal rischio di infortuni sul lavoro. A questo proposito va ricordato che in caso di infortunio sul lavoro il lavoratore ha diritto al risarcimento dei danni subiti e alla rifusione di tutte le spese sostenute, ma l’Inail risarcisce solo il danno biologico, mentre resta in capo al datore di lavoro liquidare eventuali danni fisici, morali ed esistenziali. Il lavoratore può quindi richiedere in sede civilistica il risarcimento del danno differenziale cioè l’integrazione fra il reale danno subito e quello riconosciuto e liquidato dall’Inail. Affidare incarico all’Agenzia di accertare che tali e simili richieste di risarcimento danni sul lavoro siano corrispondenti al vero, significa ottenere fonti di prova documentale da utilizzare in sede legale per tutelarsi da ogni tentativo di frode in danno alle assicurazioni e ai datori di lavoro.